Corriere Dell'Umbria, 6 novembre 2008- by Maria Moroni

 

Nella Monini che ha ben iniziato questo campionato di B1, un ruolo importante lo ha avuto sicuramente il palleggiatore perugini Luca Bucaioni. Conosciamolo meglio.

Quando ha iniziato a giocare a pallavolo ?

“Ho iniziato da piccolo, con il Cus Perugia. Poi ho militato in diverse squadre italiane fino ad arrivare nel 2003 in A1 con la RPA Perugia. Ho girato in largo e in lungo l’Italia e poi, eccomi, a Spoleto da titolare palleggiatore.”

Perché ha scelto di praticare questo sport?

“Sono stato sempre attratto dagli sport di squadra. Da bambino mi piaceva l’idea di far parte di un gruppo. Questo, poi, mi ha aiutato nella mia crescita personale.

Ritengo che sia molto formativo ed educativo far parte di una squadra perché impari decisamente a convivere con i più svariato caratteri e modi di vita. Non è sempre facile e quindi devi capire come gestire al meglio le varie situazioni.”

Dopo aver girato molto, come si trova con la Monini  Marconi?

“Bene, è un gruppo decisamente positivo. E poi alcuni ragazzi già li conoscevo”.

Un commento sulla partita contro la Logo Ostia.

“Siamo stati bravi a sopperire alcune carenze a causa della mancanza di due titolari. Ci siamo trovati a testare una squadra nuova”.

Come inquadra la prossima sfida con la Squinzano ?

“Non è una delle più forti squadre pugliesi, ma come sempre bisogna rispettare tutte le squadre e non sottovalutare mai nessun. Nell’ultima partita hanno dato filo da torcere a Gela, squadra che abbiamo sofferto. Vediamo cosa succederà! ”

Com’è la vita da giocatore di volley?

“Splendida, e poi come tutte le situazioni, ognuno di noi la conduce in maniera soggettiva.

In serie A ci possono esser più attenzioni e controlli, ma anche giocare in serie B non è uno scherzo.  Condurre una vita sana è una tua scelta, puoi sempre non essere serio sottovalutando l’importanza del tuo ruolo e condurre, così, una vita non molto consona con quello che stai facendo, ma penso che prima o poi ne pagherai le conseguenze.”

E il futuro?

“Ancora sono giovane e voglio giocare il più possibile, e poi il palleggiatore è un ruolo che non logora molto. Sicuramente mi piacerebbe rimanere nel mondo della volley, anche se ancora non so in quale veste. Altrimenti farò altro”.