La Gazzetta Dello Sport.it, 27 Novembre 2009 - by Maria Moroni

 

MILANO, 27 novembre 2009 - Ambiziosa, caparbia, introversa quanto basta per non scoprirsi troppo, ma, soprattutto tenace. Queste sono solo alcune caratteristiche di Marzia Davide, appassionata di boxe, tradizione familiare la sua, tramandatale dal padre Pasquale. Predestinata, forse, a diventare una campionessa in questa disciplina, fin da piccolissima, entrava e usciva dalla palestra di famiglia come fosse la sua seconda casa.

Primi passi sul ring

“Sono una di quelle pugili che proviene dalla kick boxing - racconta la neo campionessa italiana dei 57 kg - a 10 anni ho iniziato ad allenarmi nella palestra di famiglia a Pontecagnano, nel Salernitano. Nel 1990, con solo pochi mesi di attività sportiva alle spalle, ho partecipato al campionato italiano di kick boxing specialità semi-contact, vincendo. Da quel giorno, fortunatamente, di primi posti ce ne sono stati altri: fino al 1995 ho sempre vinto i campionati italiani di kick boxing semi-contact e poi nel 1996 sono passata al light contact vincendo molti titoli italiani e, nel 2000, in Slovenia, ho vinto il mondiale.”

Quando è iniziata la sua avventura nel mondo della boxe?

“Nel 2002 sono stata convocata dal tecnico della prima squadra nazionale di boxe femminile Emanuele Renzini: mi chiese se ero interessata a far parte di quel team nato da meno di un anno. Io, ovviamente, accettai.”

Cosa le ha insegnato lo sport, in particolare la boxe?

“Per avere ottimi risultati non è sufficiente allenarsi qualche ora al giorno, ma bisogna faticare per ottenerli perché nessuno ti regala niente. In uno sport individuale come la boxe, dove sei sola con te stessa, devi imparare soprattutto a fare i conti con le tue emozioni e difficoltà, devi prepararti quotidianamente per poter sostenere la sfida sia dal punto di vista fisico che psicologico. E poi vincere varie medaglie è sempre una bella soddisfazione: sono riuscita a conquistare l’argento ai campionati del Mondo in Turchia nel 2002, l’oro agli Europei 2003 e 2004 e sono stata campionessa italiana per cinque volte”.

Quanto è vicina Londra 2012?

“Sportivamente parlando è dietro l’angolo! Inizialmente sembrava tutto molto lontano, un sogno irrealizzabile, invece ora, il Cio ha ratificato l’ammissione della boxe femminile alla prossima Olimpiade. E’ inutile dirlo che in questi 3 anni mi impegnerò per conquistare la qualificazione

E della sua vita privata, cosa può dirci?

“Tra un allenamento e un altro, ho avuto la fortuna di conoscere un atleta che poi, nel 2005, è divenuto mio marito. Dopo la pausa forzata per la maternità, ora mi divido tra mio figlio Giovanni, mio marito Carmine e gli impegni sportivi quotidiani, gli allenamenti e le lezioni come insegnante di boxe e kick boxing. Non è facile. A volte è più semplice vincere un match che far conciliare tutto.”

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