Corriere Dell'Umbria, 10 gennaio 2009- by Maria Moroni

 

Ambizioso, caparbio, introverso quanto basta per non scoprirsi troppo, ma, sopratutto tenace.

Queste sono solo alcune caratteristiche del giovane atleta folignate Ferdinando Rossi, appassionato di tiro a volo. Tradizione familiare, la sua, tramandatagli da ben cinque generazioni.

Predestinato, forse, a diventare un campione sportivo proprio in questa disciplina sportiva, fin da piccolissimo, ha calcato il prato della “ sua seconda casa ”, quello della sede del tiro a volo di Casco dell’Acqua di Foligno, dove addirittura ha mosso i suoi primi passi. 

LA CARRIERA

Dopo qualche anno passato a giocare a calcio, il giovane talentuoso folignate, finalmente, raggiunge l’età minima consentita per poter fare la prima affiliazione al tiro a volo, ed ecco che  arriva in pedana, nella sua piena adolescenza con tutte le doti naturali, adatte a questo tipo di sport, come la freddezza, il colpo d’occhio, caratteristiche che, certamente, non vengono insegnate da nessuno.

Nel 1999-2000 inizia la sua avventura sportiva scegliendo la disciplina” fossa olimpica”, seguito dal suo primo allenatore Antonio Picone, ora istruttore Isa a livello internazionale.

Dopo varie competizioni, iniziano ad arrivare, così, importanti premi, vincendo nel 2004 il suo primo titolo italiano nella categoria juniores.

Successivamente, il 2005, è l’anno della svolta: cambia disciplina, prova con il “ double trap” vincendo, anche in questa specialità sportiva,  il titolo italiano ed arriva la sua prima convocazione nella nazionale juniores.

Nel 2007 ha partecipato alle Universiadi a Bangkok in Thailandia arrivando settimo nella gara individuale e portando a casa la medaglia di argento nella competizione a squadra.

Importanti successi sono arrivati anche l’anno successivo, quando nel 2008 ha vinto sia il titolo italiano d’Inverno che il titolo italiano assoluto, quest’ultimo dedicato al suo nonno Ferdinando scomparso qualche mese fa.

Ha partecipato anche ai mondiali universitari che si sono disputati proprio negli stessi impianti sportivi olimpici di Pechino, andando, così nello stesso villaggio olimpico dei “ big”  dello sport, piazzandosi  4° nella gara individuale e riportando in Italia la medaglia d’oro a squadre.

Non contento di ciò, ha disputato la prova della coppa del Mondo a Shul, in Germania, piazzandosi terzo e sempre nel 2008 si è classificato secondo al Grand Prix internazionale di Belgrado e primo a squadre. Nel 2008 è stato vincitore anche di 2due gran premi nazionali su tre.

Questo è solo una parte di quello che ha saputo fare, fino ad oggi, nel campo di tiro. E’ così?

“ Per ottenere ottimi risultati, spiega Ferdinando-  non è sufficiente allenarsi qualche ora al giorno, ma bisogna faticare per ottenerli perché nessuno ti regale niente.

Soprattutto in uno sport individuale come il tiro a volo, dove, sei solo con te stesso, devi imparare a fare i conti anche con le proprie emozioni e difficoltà, devi prepararti quotidianamente per essere in grado di sostenere una competizione sportiva sia dal punto di vista fisico che psicologico.

Questo è sicuramente la prima lezione che ho avuto dalla grande scuola chiamata sport. Quotidianamente mi divido tra gli allenamenti in palestra e sul campo da tiro di Foligno, dove sono anche tesserato e seguito dal mio attuale allenatore Giuseppe Scarponi, non dimenticando mai gli studi universitari, fondamentali per il mio futuro”.

E per quanto riguarda i suoi obiettivi nello sport per il 2009? Quali sono?

“Per il 2009 vorrei mantenere il titolo di campione italiano conquistato lo scorso agosto 2008 e, perchè no, pensare alla conclusione dei miei studi universitari”.

E sulla sua vita privata? Cosa può dirci?

“Dividermi tra i miei vari impegni sportivi- risponde scherzosamente- intendo quelli sportivi, universitari e familiari non è facile.

A volte è più facile vincere una gara che cercare di far conciliare tutto.”