(boxe pro) DONNE TRICOLORI CENTO ANNI DOPO I MASCHI

La Gazzetta Dello Sport, 23 dicembre 2010 by (Maria Moroni) m.moro. /i.m. 

 

Un secolo dopo il primo tricolore maschile (Pietro Boine-Alessandro Ferranti, pesi massimi, 19 luglio 1910 a Valenza Po, vinto per ko3 da Boine) stasera a Due Carrare (Padova) con inizio alle ore 22 va in scena il primo campionato italiano femminile di boxe professionistica ( Organizzazione Boxe Cavallari 1999).

Sul ring allestito al centro di una cena di gala al rstorante “Re di mezzo” se lo contenderanno nei pesi gallo la calabrese-napoletana Angela Cannizzatìro e la romagnola Milena Tronto.

Le rivali

Le due pugilesse hanno (quasi) la stessa età (33 anni), il record professionistico (4 vittorie e 1 sconfitta, con l'aggiunta di 1 pareggio soltanto per la Tronto) e il passato dilettantistico: Milena Tronto ha un palmares di 64 match (39-15-9) quasi tutti disputati all’estero tra il 2003 e il 2008; Angela Cannizzaro vanta, tra il 2001 e il 2003, il primo titolo italiano pesi piuma (2002) e il  bronzo europeo dei pesi gallo.

Allenata dl maestro Lino Silvestri della NapoliBoxe e seguita dal procuratore Stefania Esposito, la Cannizzaro dopo una lunga pausa dovuta alla maternità, è tornata sul ring lo scorso maggio battendo ai punti la slovacca Claudia Ferenci per squalifica e guadagnandosi la sfida tricolore. Nel sottoclou otto match dilettanti.

(cultura-libri) TORROMEO PRESENTA IL SUO LIBRO:" I GLADIATORI SONO I PUGILI DEL '60". " CLAY HA CAMBIATO LA BOXE"

Corriere Dell'Umbria, 12 settembre 2010- by Maria Moroni

 

Le Olimpiadi di Roma ’60, quei Giochi magici per la boxe italiana con le tre medaglie d’oro di Benvenuti, De Piccoli e Musso, tre d’argento di Zamparini, Lopopolo e Bossi, un bronzo di Saraudi, primi nel medagliere, un'impresa mai realizzata, mai più centrata nelle edizioni successive,

vengono raccontate da Dario Torromeo nel suo sesto libro dal titolo “L´oro dei gladiatori, Roma 1960, La magica Olimpiade della boxe italiana (EditVallardi, 160 pagine, 15 euro.) ” .

Giornalista da 40 anni del Corriere dello Sport con una lunga carriera tutta dedicata allo sport, ha presentato il suo libro ieri a Santa Maria degli Angeli in occasione della sfida fra Usa e Italia di Boxe, che così ha voluto ricordare il dolore per le morti dell’11 settembre del 2001.

Chi sono i gladiatori ?

“I gladiatori sono i protagonisti dell’ Olimpiade romana, quella del 1960.

Sono degli sportivi- sottolinea Torromeo- che mettono in gioco se stessi nella speranza di trovare con il pugilato la propria realizzazione.

Sono dei veri e propri gladiatori perché vogliono arrivare tramite sacrifici, dedizione, senza cercare delle scorciatoie.

Ogni giorno alzano la soglia dei propri sacrifici.

Parlando di gladiatori non potevo non raccontare le storie di  Paolo Curcetti, Luigi Napoleoni, Piero Brandi, Giulio Saraudi e Primo Zamparini, un guerriero coraggioso.

A completare il quadro la classe e lo stile di Carmelo Bossi.

Inoltre c’è nel libro anche la storia di un personaggio unico nello sport mondiale, all’epoca si chiamava ancora Cassius Clay e si presentava al Mondo proprio alla Olimpiade romana.

Parlo di lui e di come ha cambiato per sempre lo sport del pugilato.”

Che cos’è per lei il pugilato?

 “Per me la boxe non è uno sport come gli altri perché sul ring metti in gioco tutte le componenti dell’ uomo: la psicologia, l’esperienza, la capacità di improvvisare, la personalità, la forza fisica, la voglia di arrivare e ovviamente il proprio talento.

Un pugile quando sale sul ring non ha paura fisica, ma piuttosto quello che lo spaventa è la paura della sconfitta perché potrebbe significare tornare indietro dopo tanti sacrifici.”

(chessboxing) SUL RING E SULLA SCACCHIERA, GIANLUCA SIRCI NON HA RIVALI

Corriere Dell'Umbria, 15 ottobre 2009- by Maria Moroni

 

La palestra di pugilato della Boxe Spoleto del maestro Gianni Burli si arricchisce di un nuovo prestigiosissimo alloro.

Il peso massimo Gianluca Sirci ha battuto sul ring del famoso “Dome” di Londra l’inglese Andrey “the Rock” Collins, conquistando il campionato d’Europa dei pesi massimi di chessboxng.

La nuova disciplina si sta diffondendo a macchia d’olio in Europa e al cospetto di Iepe B.T. Rubingh, l’olandese che ha portato per primo nel nostro continente questa disciplina che unisce gli scacchi al pugilato, e di Tim Woolgar, organizzatore della serata, Sirci ha superato ogni più rosea previsione andando a battere in terra britannica il fortissimo inglese, con al suo attivo un maggior punteggio scacchistico e una grande esperienza negli sport da combattimento essendo un famoso fighter di wrestling, muay thay, kickboxing e freefight.

Ma venerdì sera non ce ne è stato per nessuno.

In una bolgia come quello che era il famoso tempio del pugilato mondiale, il “Dome”, appunto, Sirci ha letteralmente demolito sia pugilisticamente che in ambito scacchistico il suo avversario, salito sul ring determinato come non mai e con l’assoluta intenzione di fare una bella figura davanti alle migliaia di spettatori inglesi.

Tutte le ore trascorse nella palestra Boxe Spoleto, tutte le sedute di allenamento spese a confrontarsi con il suo maestro Gianni Burli a fare le “figure” e a studiare il suo prossimo avversario, hanno dato i loro frutti. Così pure le sedute di sparring con i vari pugili spoletini e gli incontri di scacchi effettuati a bordo ring con i vari concorrenti venuti appositamente per allenarlo. Sirci, nuovo campione d’Europa, nonostante un malessere influenzale che lo aveva colpito nei giorni precedenti il match, ha superato se stesso e, ripresa dopo ripresa, dopo i quattro minuti di scacchi ripetuti tante volte, alla fine della nona ha costretto Andry Collins a dichiararsi sconfitto ed infliggendogli così il fatidico scacco matto.

Grande è stata l’emozione e la gioia di conquistare un campionato d’Europa in terra inglese contro un avversario britannico, ma c’è da ammettere che il fotltissimo pubblico ha accettato con estrema sportività la delusione patita e ha inneggiato per tanto tempo al nuovo campione made in Umbria.

 

 

 

(nuoto) LA TABANO SFONDA ANCHE IN VASCA LUNGA. L'ANNO D'ORO DI FRANCESCA

Corriere Dell'Umbria, 5 maggio 2009- by Maria Moroni

 

Continua a vincere e stupire la campionessa spoletina Francesca Tabano.

Dopo aver vinto a Riccione, lo scorso 3-5 Aprile, la medaglia d’oro dei campionati italiani juniores invernali nella specialità 50 rana (32” 37), la medaglia d’argento nei 100 rana (1’09”68), conquistato il  settimo posto nei  200 rana ed aver stabilito il record regionale nella staffetta 4x100 insieme alle sua compagne di squadra, la giovane atleta spoletina, pochi giorni fa,  è ritornata da Firenze con altre vittorie ottenute nel “ Meeting Fiorentina nuoto”.

Per la prima volta ha gareggiato in vasca lunga vincendo la medaglia d’oro nei 200 rana con il tempo di 2’42” 26 e nei 100 rana con il tempo di 1’11” 86 ed è stata anche  premiata migliore atleta del meeting, sempre nella categoria juniores.

Nata il 1° Novembre 1994 a Battipaglia, Francesca Tabano, dopo essersi trasferita con la sua famiglia a Spoleto, ha iniziato a praticare il nuoto perché suo padre Francesco cercava una disciplina sportiva adatta a tutta la famiglia.

“Dopo il primo anno di nuoto insieme ai miei genitori,” spiega la giovane campionessa, “ io e mia sorella Rosanna abbiamo iniziato a praticare i corsi agonistici, iniziando, così, la nostra avventura sportiva”.

Perché ha scelto lo stile rana?

“Perchè è quello dove sono più forte. Quando si inizia a frequentare un corso di nuoto, i tecnici ti insegnano tutti gli stili e poi, in base ai propri risultati, si sceglie lo stile più adatto. Anche se mi sto specializzando nella rana, continuo sempre ad allenarmi anche negli altri stili per essere, così, un’atleta completa”.

Quali saranno i prossimi impegni sportivi?

“Il prossimo appuntamento sarà quello di Pesaro, dal 26 al 28 Maggio e saranno i campionati assoluti dove mi dovrò confrontare anche con atlete del calibro di Chiara Boggiatto e di Roberta Panara. Successivamente, a Roma dal 2 Agosto ci saranno i  campionati juniores estivi”.

Quanto sono faticosi i suoi allenamenti?

“Direi proprio che sono molto faticosi: tutti i pomeriggi, dal lunedì al sabato, mi alleno in vasca con il mio tecnico Paolo Tangini della Delfino Spoleto. Il mio piano di allenamenti prevede anche un paio di sedute mattutine di nuoto, dalle ore 6.00 alle 7.30, per poi andare a scuola. Martedì e venerdì vado in palestra con il mio preparatore atletico Fausto Pesciaioli, oltre ovviamente al quotidiano allenamento in piscina”.

Che sensazioni prova quando sale sul podio che prova?

“Salire sul podio è una forte emozione: è il momento che mi ripaga di tutti i sacrifici quotidiani”.

 

(tiro a volo) IL RAGAZZO D'ORO DEL TIRO. FERDINANDO ROSSI, UN VERO TALENTO DEL DOUBLE TRAP

Corriere Dell'Umbria, 10 gennaio 2009- by Maria Moroni

 

Ambizioso, caparbio, introverso quanto basta per non scoprirsi troppo, ma, sopratutto tenace.

Queste sono solo alcune caratteristiche del giovane atleta folignate Ferdinando Rossi, appassionato di tiro a volo. Tradizione familiare, la sua, tramandatagli da ben cinque generazioni.

Predestinato, forse, a diventare un campione sportivo proprio in questa disciplina sportiva, fin da piccolissimo, ha calcato il prato della “ sua seconda casa ”, quello della sede del tiro a volo di Casco dell’Acqua di Foligno, dove addirittura ha mosso i suoi primi passi. 

LA CARRIERA

Dopo qualche anno passato a giocare a calcio, il giovane talentuoso folignate, finalmente, raggiunge l’età minima consentita per poter fare la prima affiliazione al tiro a volo, ed ecco che  arriva in pedana, nella sua piena adolescenza con tutte le doti naturali, adatte a questo tipo di sport, come la freddezza, il colpo d’occhio, caratteristiche che, certamente, non vengono insegnate da nessuno.

Nel 1999-2000 inizia la sua avventura sportiva scegliendo la disciplina” fossa olimpica”, seguito dal suo primo allenatore Antonio Picone, ora istruttore Isa a livello internazionale.

Dopo varie competizioni, iniziano ad arrivare, così, importanti premi, vincendo nel 2004 il suo primo titolo italiano nella categoria juniores.

Successivamente, il 2005, è l’anno della svolta: cambia disciplina, prova con il “ double trap” vincendo, anche in questa specialità sportiva,  il titolo italiano ed arriva la sua prima convocazione nella nazionale juniores.

Nel 2007 ha partecipato alle Universiadi a Bangkok in Thailandia arrivando settimo nella gara individuale e portando a casa la medaglia di argento nella competizione a squadra.

Importanti successi sono arrivati anche l’anno successivo, quando nel 2008 ha vinto sia il titolo italiano d’Inverno che il titolo italiano assoluto, quest’ultimo dedicato al suo nonno Ferdinando scomparso qualche mese fa.

Ha partecipato anche ai mondiali universitari che si sono disputati proprio negli stessi impianti sportivi olimpici di Pechino, andando, così nello stesso villaggio olimpico dei “ big”  dello sport, piazzandosi  4° nella gara individuale e riportando in Italia la medaglia d’oro a squadre.

Non contento di ciò, ha disputato la prova della coppa del Mondo a Shul, in Germania, piazzandosi terzo e sempre nel 2008 si è classificato secondo al Grand Prix internazionale di Belgrado e primo a squadre. Nel 2008 è stato vincitore anche di 2due gran premi nazionali su tre.

Questo è solo una parte di quello che ha saputo fare, fino ad oggi, nel campo di tiro. E’ così?

“ Per ottenere ottimi risultati, spiega Ferdinando-  non è sufficiente allenarsi qualche ora al giorno, ma bisogna faticare per ottenerli perché nessuno ti regale niente.

Soprattutto in uno sport individuale come il tiro a volo, dove, sei solo con te stesso, devi imparare a fare i conti anche con le proprie emozioni e difficoltà, devi prepararti quotidianamente per essere in grado di sostenere una competizione sportiva sia dal punto di vista fisico che psicologico.

Questo è sicuramente la prima lezione che ho avuto dalla grande scuola chiamata sport. Quotidianamente mi divido tra gli allenamenti in palestra e sul campo da tiro di Foligno, dove sono anche tesserato e seguito dal mio attuale allenatore Giuseppe Scarponi, non dimenticando mai gli studi universitari, fondamentali per il mio futuro”.

E per quanto riguarda i suoi obiettivi nello sport per il 2009? Quali sono?

“Per il 2009 vorrei mantenere il titolo di campione italiano conquistato lo scorso agosto 2008 e, perchè no, pensare alla conclusione dei miei studi universitari”.

E sulla sua vita privata? Cosa può dirci?

“Dividermi tra i miei vari impegni sportivi- risponde scherzosamente- intendo quelli sportivi, universitari e familiari non è facile.

A volte è più facile vincere una gara che cercare di far conciliare tutto.”