Mensile Samurai, febbraio 2011- by Maria Moroni

 

DANIELE REDAELLI

Daniele Redaelli è nato nel 1952 a Sesto San Giovanni. E’ caporedattore della Gazzetta dello Sport, dove è stato assunto nel 1974. Grande appassionato di montagna (è socio del CAI dal 1972), è considerato il biografo ufficiale di Riccardo Cassin. Ha scritto 3 libri su Cassin di cui l’ ultimo appena uscito “ 100 anni in vetta “. Grazie ad  un reportage sul bicentenario della prima ascensione al Monte Bianco ha vinto il premio speciale Coni-Ussi 1988. Ha anche scritto libri su Primo Carnera e sul pugilato, la storia olimpica, la marcia e lo sci nautico. Collabora con le Università di Siena e Milano Statale, della Boemia Occidentale di Plzeň e Jagellonica di Cracovia.

DARIO TORROMEO

Dario Torromeo nato a Roma nel 1949, lavora da 40 anni al Corriere dello Sport. Da inviato, ha seguito nove Olimpiadi, un mondiale di calcio, l´avventura del Moro all´America´s Cup del 1992, GP di Formula 1 ed è stato testimone a bordo ring di tutti i più importanti eventi di boxe dal 1985 a oggi. Ha vinto due oscar del pugilato, il premio "Guido Oddo 2007" per il tennis e un premio nazionale Unione Stampa Sportiva Italiana nella sezione "costume e inchiesta". Ha scritto cinque libri di boxe: ("Come vedere un incontro di pugilato", "Uomini e pugni" assieme a Roberto Fazi, "Dodici giganti": vincitore di un premio al concorso letterario del Coni, "E chiamavano me assassino" e l’ultimo uscito a settembre "L´oro dei gladiatori"). Per due anni è stato telecronista di boxe per Stream-Tv. Vive e lavora a Roma.

 

Sulla carta tutto è progettato e pronto per la realizzazione.

I disegni ben raffigurano quello che sarà il primo museo della boxe in Italia.

Un gruppo di lavoro davvero importante composto da giornalisti professionisti appassionati di boxe  come Daniele Redaelli, Dario Torromeo e Gianfranco Colasante sono i curatori del progetto del museo della boxe.

"Ringrazio vivamente  l’amministrazione del comune di Assisi” - dichiara il presidente della federazione pugilistica italiana Franco Falcinelli- “ed il Ministero dei Beni Culturali con il Sottosegretario Mario Pescante ed oggi con il Sottosegretario Rocco Crimi, per aver dato la possibilità alla FPI ed al comune di Assisi di costruire il museo della boxe proprio nel cuore dell’ Italia, in Umbria, a Santa Maria degli Angeli (PG).

E’ una bella iniziativa che racconta la grande storia del pugilato italiano e che riconosce la grossa importanza dell’ intensa attività di preparazione olimpica che si effettua presso il centro tecnico nazionale di Santa Maria degli Angeli.”

Abbiamo incontrato Daniele Redaelli, sentiamo così ci racconta del progetto.

Da quanto tempo state lavorando in questo progetto?

 “Io e i miei colleghi Dario Torromeo e Gianfranco Colasante, su segnalazione della federazione pugilistica italiana, siamo stati incaricati dal comune di Assisi (PG) a ricoprire il ruolo di curatori del museo della boxe che verrà allestito nella torretta al piano superiore dell’ attuale centro tecnico federale FPI a Santa Maria degli Angeli (PG). Al progetto stiamo lavorando da almeno un anno e contiamo di consegnarlo al comune di Assisi il prossimo ottobre.”

Dove si realizza il museo della boxe?

“A Santa Maria degli Angeli (PG), in un‘area ex Montedison, piuttosto vasta, nello stesso stabile del centro tecnico federale nazionale della federboxe e dove da pochi anni è stato costruito anche il Lyrick Theatre.

In che cosa consiste il progetto?

“Il nostro sogno è creare il museo della boxe che non sia solo un museo di memorie dei grandi campioni del passato e di quelli del presente, ma anche spazi particolari: uno riservato all’oggettistica come, ad esempio, le cinture e le fotografie dei vari campioni dilettanti e professionisti; uno interattivo con una biblioteca e cineteca del pugilato ed una parte del museo riservata a qualcosa di innovativo. Inoltre, sarà interessante esporre oggetti inerenti al pugilato anche di proprietà di privati che, per un periodo di tempo limitato, avranno il piacere di prestarli al museo. Il nostro compito sarà anche quello di ricercare il materiale necessario.”

Quando inizieranno i lavori?

“ Si prevede che i lavori inizieranno nella primavera prossima.”

Quando si apriranno le porte del primo museo della boxe?

“Se tutto andrà bene il museo della boxe aprirà in occasione delle olimpiadi di Londra 2012".

Che significato ha per Lei essere uno dei tre curatori del museo della boxe?

“Il mio grande hobby è la ricerca storica e, quindi, un museo per me è sempre emozionante. Sono stato anche presidente del comitato nazionale per le celebrazioni del centenario di Primo Carnera nel 2006 e questo mi ha dato la possibilità di fare ricerche provando grande soddisfazione.”

A Dario Torromeo abbiamo chiesto:

Cosa rappresenta il museo della boxe?

“Il museo della boxe  sarà il custode della tradizione di questo sport. La boxe è uno sport antico e come tale racchiude in se tanta storia. E se la boxe riuscirà a realizzare il suo museo, sicuramente raggiungerà un traguardo in più rispetto agli altri sport.”

Cosa avete presentato al comune di Assisi?

“Al comune di Assisi abbiamo presentato varie possibilità  per la realizzazione del progetto. Senza dubbio daremo spazio ai pugili che hanno fatto la storia come ad esempio Primo Carnera, Giovanni detto Nino Benvenuti e molti altri. Ci sarà, inoltre, un ampio spazio dedicato al dilettantismo e a tutte le olimpiadi fino ad arrivare ai giorni nostri; uno spazio particolare sarà dedicato alle Olimpiade di Roma 1960 che hanno rappresentato il top del dilettantismo azzurro, oltre ovviamente al pugilato professionistico. I tempi cambiano e la storia racconta: avrà il suo spazio anche la boxe femminile.” Nella stessa area ex-Montedison sono quasi ultimati i lavori del palaeventi pronto, nel 2° semestre 2011, ad ospitare competizioni di vari sport. Il progetto prevede, inoltre, anche un’ area già denominata “ european boxing academy ”, ma ad oggi i tempi sono ancora prematuri per poterne parlare. Ora attendiamo l’avvio dei lavori del I° museo della boxe.