(spettacolo-teatro) IL PUGILE SENTIMENTALE. COSA SI PENSA SALENDO SUL RING?

La Gazzetta Dello Sport/Roma, 17 novembre 2012- by Maria Moroni

 

No, la canzone cantata da Vinicio Capossela non c’entra.

Il Pugile Sentimentale è una pièce teatrale e racconta il pugile Frank che,  proprio durante un match, è impegnato più a pensare che a boxare contro il suo temibile avversario Van Terrible.

Frank e il suo allenatore Joe, infatti, sono convinti che il pugilato sia più sport di testa e che di grandi muscoli. Presentato per la prima volta nel 2004 al Bay One Act Festival di S. Francisco, ora Il Pugile Sentimentale, scritto da Alberto Rigettino, è in scena fino a domenica a Roma al Teatro Millelire (via Ruggiero di Lauria 22, zona Via Candia; oggi alle 21, domani alle 18) in versione monologo con Davide Mancini nella parte di Frank.

Chi pensa sul ring  

Cosa passa per la testa di un pugile? “Di tutto”- commenta – il regista dello spettacolo Marco Ghelardi-.

E nel caso di Frank sono molte le domande esistenziali che si pone”.

Lui  è davvero un “pugile sentimentale”: esplora il suo legame emotivo con il mondo vivendo in un' Italia dominata da un immaginario americano tanto che il suo ring è fra la via Emilia e il West.

In questa pièce il ring non è occasione di riscatto, ma è semplicemente il luogo dove si affronta a viso aperto se stessi. 

(boxe pro) BOXE, MUSICA E TONICITA'. LA "TESI" DI DE DONATO

Gazzetta Dello Sport, 8 novembre 2012- by Maria Moroni

 

Determinazione, grinta ed equilibrio, tre parole per descrivere il 26enne pugile professionista milanese Renato De Donato, campione italiano dei superleggeri.

Una vita intensa la sua, fatta non solo di boxe (professionista da due anni con 10 vittorie e una sconfitta), ma anche di lavori come personal trainer, allenatore di fit boxe e di rugby under 12.

A completare il quadro c’è anche una Laurea Magistrale in Scienze Motorie con 110 e lode oltre a tanti sogni, ambizioni e passioni.

La sua “seconda casa” è la palestra Thunder Gym di Milano dove è allenato dal maestro Nello Iovino.

“ Il 31 ottobre scorso mi sono laureato al corso quinquennale in Scienza,Tecnica e Didattica dello Sport presso la facoltà di Scienze Motorie dell’Università Statale di Milano e per la mia tesi non potevo che sceglierne una sperimentale ideando un test applicato al lavoro al sacco.

Con “Proposta di un test specifico del pugilato: studio, verifica e sua applicazione in allenamenti intermittenti” ho inventato un test che misura la potenza aerobica al sacco anziché al tapis roulant o alla cyclette. Questo è un lavoro specifico per il pugile agonista e per l’appassionato che si dedica alla fit boxe.

A dir la verità, il mio studio era partito tre anni fa, da quando concretamente ho iniziato a provarlo su di me e su un ampio campione di colleghi agonisti e non, utilizzando solo un cardiofrequenzimetro.

Qual è lo scopo della sua ricerca?

“Lo scopo del mio progetto è quello di trovare il punto di Obla (Onset of Blood Laccate Accumulation) cioè il punto di disequilibrio tra la produzione di lattato ed il suo smaltimento. Con il mio test si possono impostare allenamenti al sacco più mirati affinchè braccia e gambe possano acquistare l’efficacia desiderata. Mi auguro che il mio lavoro possa essere riconosciuto come test ufficiale per modernizzare anche le metodologie di allenamento che purtroppo in Italia sono ferme agli Anni ‘60.”

In cosa può essere utile praticare la fit boxe?

“La fit boxe o aerobica boxata è un'attività del fitness che consiste in esercizi fisici, usa le tecniche della boxe e kickboxing accompagnate dalla musica con l’allenamento al sacco da terra. Sicuramente è utile per il dimagrimento e permette di acquistare tonicità ed elasticità muscolare. Anche una seduta di allenamento di fit Boxe si può concludere con l’esercizio della funicella per 10 minuti circa, che crea i presupposti per il recupero dei fabbisogni energetici muscolari mediante l’utilizzo del tessuto adiposo.“

 

(boxe dilet) LONDRA E' VICINA. L'ITALIA SCATTA DAL RING DI ASSISI

Corriere Dell'Umbria, 5 luglio 2012- by Maria Moroni

 

“Seven men for a dream ” .

E’  lo slogan di presentazione della squadra azzurra che dal 27 luglio al 12 agosto parteciperà ai XXX Giochi Olimpici.

Presso il centro tecnico federale di Santa Maria degli Angeli (PG), sulle note della canzone " Olympia" dei Finley, sono stati presentati i 7 pugili azzurri: kg 49 Manuel Fabrizio Cappai, kg 52 Vincenzo Picardi, kg 56 Vittorio J. Parrinello, kg 60 Domenico Valentino, kg 64 Vincenzo Mangiacapre, kg 91 Clemente Russo e kg 91+ Roberto Cammarelle. All’ angolo degli azzurri ci sarà il direttore tecnico delle nazionali di boxe e head coach Francesco Damiani ed il tecnico responsabile della nazionale élite Raffaele Bergamasco. La squadra italiana sarà seguita anche dal fisioterapista Fabio Morbidini e dal team leader il segretario generale FPI Alberto Tappa. Ruolo prestigioso per il Presidente Fpi Franco Falcinelli perché sarà a Londra in qualità di delegato tecnico Aiba, ruolo ricoperto per la prima volta da un italiano, nonché sarà Presidente della commissione tecnica e regolamento Aiba. "Grande motivazione per il nostro settebello- afferma il Presidente Fpi Falcinelli - i nostri azzurri sono sereni e motivati. In particolare ho apprezzato il discorso di Raffaele Pagnozzi segretario generale Coni e capo missione per Londra 2012.

Per questa edizione abbiamo importanti media partner: la Gazzetta dello Sport e Sky Sport, la tv ufficiale dei Giochi con a disposizione ben 13 canali ed uno specifico per la boxe, il canale SKY 209. Anche la Rai seguirà le Olimpiadi e tutto questo è segno di fiducia e di una straordinaria opportunità di promozione. Infine la scelta di questa location ovvero della palestra del centro tecnico federale non è casuale. Qui sono si sono allenate tutte le nazionali del Mondo, i più forti pugili hanno sudato in questa palestra e da qui è in programma la nascita dell’ accademia europea Aiba di boxe prevista per il 2013. Sarà il centro europeo della boxe dilettantistica e professionistica della nuova sigla Apb dell’ Aiba. Solo per citare qualche team straniero ospite, in questi giorni la nostra nazionale si sta allenando con le rappresentative dell’ Iran, Ucraina, Irlanda e Arzerbaijan.”

Presente alla conferenza stampa importanti volti della boxe italiana come Nino Benvenuti e Gianfranco Rosi, oggi consigliere federale Fpi e collaboratore tecnico della nazionale.

“La squadra è in ottima forma- commenta Rosi, ex pluri campione del Mondo professionista- in questa olimpiade ci sono personaggi che sono sì una garanzia come Cammarelle, Russo, Valentino, Picardi e Parrinello, ma ci sono nuovi talenti come Cappai e Mangiacapre. Ovviamente, come ogni torneo, bisogna essere fortunati anche con il sorteggio.”

Grinta e determinazione anche dall’intervento del direttore tecnico Francesco Damiani.

“Questa è stata una delle più belle presentazioni ufficiali, spero che porti fortuna tanto da poter festeggiare al nostro ritorno come abbiamo fatto per Pechino 2008. I ragazzi sono pronti, sono consapevoli della grande sfida di Londra. A differenza di Pechino il livello tecnico di tutte le squadra è aumentato notevolmente e quindi anche le difficoltà sono di più.

Russia, Cuba, Ucraina, Kazakistan, Ukbekistan ed i Paesi sudamericani sono solo alcuni degli avversari da tenere a bada.  La nostra partenza è per il 24 luglio e poi l’ appuntamento sul ring dell' Excel London Arena a partire dal 28 luglio.”

(boxe-cutman) "LAVORIAMO COME IN SALA OPERATORIA"

La Gazzetta Dello Sport, 24 giugno 2012- by Maria Moroni

 

Nella boxe professionistica il cutman è una figura indispensabile: assiste il pugile durante il match per prevenire e gestire traumi e, prima dell’ incontro, lavora ai bendaggi.

All’angolo, il cutman ha con sé lunghi cotton fioc, guanti in lattice, un preparato sul dorso della mano, un asciugamano freddo e bagnato appeso al collo, un cestello di ghiaccio ed un no-swell o piastra schiaccia-ematomi ,pronto. In Italia, di solito, il cutman è il secondo stesso o addirittura il manager del pugile, quasi sempre senza professionalità specifica.

Da 3 anni c’è Federico Catizone, infermiere professionale specializzato strumentista di sala operatoria, che abbiamo visto all’opera sabato scorso nel Mondialino di a Fregene ma opera anche nel K1 e nella MMA. Il suo modello è Jacob “ Stitch” Duran, cutman della MMA dell’ UFC americana e di vari campioni del mondo, tra cui i fratelli Klischko.

Catizone, strumentista in sala operatoria e cutman: cosa c’è in comune?

“In entrambi i casi l’equipe si sincronizza nei movimenti in tempi prestabiliti e veloci.

All’angolo in meno di 60 secondi il maestro deve consigliare strategie e il cutman intervenire su eventuali tagli, gonfiori, sanguinamenti sapendo usare all’occorrenza il no-swell.”

Come interviene sulle ferite?  

“Pulizia, controllo della posizione e poi pressione con un cotton fioc imbevuto di adrenalina diluita. Passati 45 secondi metto una crema al posto della vaselina per favorire l’assorbimento dell’azione vasocostrittrice dell’adrenalina. Sabato, nela terza difesa dell’ Internazionele Wbc pesi superwelter con l’imbattuto Al Harbi, alla decima ripresa Emanuele Della Rosa è tornato all’angolo con due profondi tagli alla palpebra dell’occhio sinistro. Temevamo la fine del match, invece sono bastate due mie compressioni a tamponare le ferite e per fargli terminare il match, vincendolo poi ai punti.”

(tiro a volo) DOUBLE TRAP. "COLPO D'OCCHIO, CALMA E PRONTEZZA.LONDRA ARRIVIAMO"

La Gazzetta Dello Sport/Roma, 19 giugno 2012- by Maria Moroni

 

Il countdown per Londra è già iniziato e la doppietta azzurra del tiro a volo per il Double Trap, Francesco D’Aniello e Daniele Di Spigno, è in piena attività agonistica.

Dopo gli europei di Cipro di maggio, il 26 giugno saranno impegnati nel torneo internazionale Italian Green Cup presso il Tav Umbriaverde di Todi (Perugia) e successivamente parteciperanno ai campionati italiani previsti per l’8 luglio a Ponso (Padova).

Come vi state preparando per Londra?

D’A. “Sono concentrato nella cura dei dettagli. Vorrei arrivare a Londra in splendida forma.”

D.S. “Con Pierluigi Pescosolido, direttore tecnico dello staff  del gruppo sportivo Fiamme Oro, è iniziata un’altra fase della preparazione, la concentrazione maggiore è nella rifinitura tecnica. Cerchiamo di partecipare a molti tornei in modo da poter aumentare i vari test-match. Come sport propedeutico alla mia preparazione ho scelto il nuoto, soprattutto in mare, perché mi permette di allenare tutte quelle fasce muscolari che interessano anche il tiro. Nel silenzio della nuotata trovo la stessa concentrazione necessaria per tirare ed il ritmo della bracciata mi aiuta in quello del tiro.”

Quali sono le caratteristiche di un tiratore di Double Trap?

D’A. “In primis dedizione al sacrificio. Il Double Trap è una specialità particolare ed è più impegnativa delle altre sia dal punto di vista fisico che psicologico. Bisogna essere concentrati a non commettere errori perché noi tiriamo a due piattelli alla volta e non abbiamo margine di errore, mentre le altre specialità devono centrare un piattello. ”

D.S. “In generale serve colpo d’occhio e prontezza, il tutto condito da molta calma. In questa specialità è necessaria la metodicità e l’ esser capaci di ripetersi 75 volte. “

Quali sono gli avversari da temere a Londra?

D’A. “ Non esiste un avversario specifico da temere, sono tutti temibili. Forse gli americani e i cinesi sono quelli un po’ più agguerriti, senza tralasciare gli inglesi che giocheranno in casa.”

D.S. “Bisogna temerli tutti. I 18 qualificati sono tutti campioni internazionali a livello mondiale.”

Seconda Olimpiade con un argento a Pechino per D’Aniello e quarta invece con un decimo  posto per Di Spigno: a Londra cosa vorreste?

D’A. “Che dire…migliorarmi?!?

In ogni modo vorrò andarci più tranquillo possibile. Sono consapevole delle mie potenzialità e di essere molto competitivo. “

D.S. “L’ obiettivo è la finale, poi la storia insegna… tutto può succedere. Vorrei migliorarmi e riuscire a concentrarmi senza preoccuparmi degli avversari. L’ importante è esserci.”

Dopo Londra cosa avete in programma?

D’A. “Si vedrà. Dopo i Giochi di Londra ci sarà la finale della Coppa del Mondo a cui tengo particolarmente. E’ l’ unica vittoria che non sono riuscito ancora a conquistare.”

D.S. “Vediamo. Ci saranno delle modifiche al regolamento tecnico e quindi il Double Trap avrà una veste completamente nuova. Si potrebbe rimodellare tutto il panorama internazionale. In ogni modo cercherò di esserci perché ho intenzione di proseguire la mia carriera agonistica.”